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CASTELLO CON CAMPO DA GOLF
Riferimento | 413 |
Località | Agazzano |
Prezzo | Trattative riservate |
Tipologia | Castello |
Mq | 3.000 |
Terreno | 460.000 mq |
Stanze | 72 |
Descrizione | Castello di 3000 mq. del XIII secolo, composto da depandance, club house, parco di 25.000 mq., con piscina, solarium e spogliatoio; terreno per circa 46 ettari, con boschi di alberi ad alto fusto, 2 laghi e campo da golf di 9 buche, sala sacche e deposito attrezzi. Il fortilizio, è all’interno di un meraviglioso parco precollinare fra la valle Luretta e val Tidone, a difesa della via del sale che da Bobbio, passando per Borgonovo, giungeva a Milano. La denominazione deriva da una fortezza militare dalla struttura simile presente in Val d’Aosta, chiamata la Bastarda. Il castello, composto da 72 vani con ambienti affrescati da rinomati artisti locali del 1700, si presenta con una pianta rettangolare, ed è fornito di due torri quadrate disposte in diagonale sul perimetro esterno. Una terza torre rimasta, che ancor oggi è la più alta, si presenta in posizione asimmetrica sul lato nord, mentre una quarta, che è posta in angolo e ricavata in epoca successiva, oggi è adibita a campanile del vicino oratorio. All’interno del castello si trova un’ampia corte in cui spicca un elegante porticato a nove fornici, dal quale parte lo scalone di accesso al piano superiore. Un’ampia area prospiciente l’ingresso costituì nei secoli post-medievali la corte agricola, con un oratorio e caseggiati rurali ben conservati. Originariamente il castello ospitava un camminamento al piano terra che collegava le torri angolari. Nel XVI secolo fu trasformato in residenza, poi, nel XVII secolo, vi furono realizzate fastose sale. Passando sotto l’arco di accesso, si accede al cortile, ornato dal cinquecentesco portico a nove fornici da cui parte lo scalone barocco che conduce al piano superiore. Qui sono le sale affrescate: di particolare pregio la galleria realizzata da Gian Battista Ercole nel XVIII secolo. Il castello fu arricchito nel XIX secolo dal giardino all’italiana, nuovamente riprogettato nel 1905 da Luigi Ghezzi. Sull’archivolto dell’ingresso è posto lo stemma in pietra della famiglia Trissino Da Lodi. Edificato dagli Scotti di Sarmato in epoca tarda, più per questioni di prestigio che di difesa, appartenne agli Anguissola e ai Cremaschi fino al 1636, quando durante l’invasione spagnola venne danneggiato dalle milizie spagnole. Nel 1667 i Cremaschi lo vendettero ai Trissino da Lodi che si impegnarono a ben conservarlo. Nel XVIII secolo il Duca di Parma e Piacenza, promosse a contea la località, unitamente a Mirabello e Grintorto a favore di Francesco e Carlo Trissino, con la facolta di trasmettere il titolo alla discendenza maschile. Nel luglio del 1661 il catello venne visitato dalla Duchessa di Parma Margherita Violante di Savoia moglie di Ranuccio II Farnese sesto duca di Parma e Piacenza. Nell’ agosto del 1773 nel castello soggiornò l’Arciduchessa d’Austria Maria Amalia d’Asburgo-Lorena. Tra l’800 e il 900 la passione per l’arte e la cultura della famiglia Trissino da Lodi portò ad ospitare nel castello vari scrittori e artisti tra cui Giuseppe Verdi . Il Castello è ubicato a 15 km. da Piacenza e 70 da Milano ed è facilmente raggiungibile grazie alla sua vicinanza alle autostrade Milano-Bologna e Torino-Piacenza. |
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